Zelensky insiste sulla necessità di colpire in profondità, mentre Medvedev avverte che la Russia potrebbe usare armi nucleari.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente sottolineato l’importanza per l’Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio in grado di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Durante un’intervista esclusiva con il Guardian, Zelensky ha espresso il suo desiderio di ottenere il pieno sostegno dagli Stati Uniti e dai loro alleati per impiegare queste armi. “Gli Stati Uniti devono credere di più in noi,” ha dichiarato, criticando la reticenza americana nel concedere l’autorizzazione all’uso di armi di lungo raggio. Che finora è stata limitata all’area vicino a Kharkiv.
Medvedev: “La Russia potrebbe usare armi nucleari”
Zelensky ha poi espresso preoccupazione riguardo al ritardo con cui il presidente americano Joe Biden ha autorizzato l’uso di armi occidentali contro obiettivi russi. Sostenendo che questo ha permesso alle forze russe di prendere di mira civili ucraini senza ripercussioni immediate. “Il ritardo è costato vite umane,“ ha detto Zelensky, esortando Biden a superare le sue preoccupazioni su una possibile escalation nucleare con Mosca.
Dall’altro lato, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha risposto con fermezza alle dichiarazioni di Zelensky. Attraverso un post su Telegram, Medvedev ha avvertito che è un errore pensare che la Russia non userà armi nucleari. “I Paesi occidentali che hanno approvato l’uso delle loro armi a lungo raggio sul territorio russo devono comprendere che la Russia considera queste azioni come partecipazione diretta alla guerra contro di noi,” ha affermato Medvedev, aggiungendo che qualsiasi attacco da parte dell’Ucraina con armi occidentali sarà visto come un casus belli, ossia un motivo di guerra.
Implicazioni geopolitiche e futuri sviluppi
Medvedev ha inoltre messo in guardia contro l’escalation militare, sottolineando che la Russia potrebbe rispondere con l’uso di armi nucleari tattiche se percepirà minacce significative alla sua sicurezza nazionale. “La densità di popolazione molto elevata dei Paesi europei li rende particolarmente vulnerabili,” ha aggiunto, insinuando che le conseguenze di un conflitto nucleare sarebbero devastanti per l’Europa.
Le dichiarazioni di Zelensky e Medvedev evidenziano l’escalation delle tensioni tra Ucraina e Russia, con entrambe le parti che sembrano prepararsi a un potenziale intensificarsi del conflitto. La richiesta di Zelensky per armi a lungo raggio e la risposta di Medvedev sulle possibili ritorsioni nucleari dimostrano la complessità della situazione geopolitica attuale.
L’Occidente, nel frattempo, si trova di fronte a una difficile scelta: aumentare il sostegno militare all’Ucraina rischiando una reazione nucleare russa. Oppure limitare il proprio coinvolgimento e vedere l’Ucraina potenzialmente soccombere sotto l’aggressione russa. Nei prossimi mesi, le decisioni prese dalle principali potenze mondiali potrebbero avere un impatto significativo non solo sulla regione, ma sull’intero assetto geopolitico globale.